24 maggio 2018

Ironie della vita musicali traumatiche con Blahzay Roze: che fine hai fatto? In caso di storie di abusi sulle donne…

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Non son riuscita a dormire, ma ormai il sonno mi è passato del tutto.
Parlando finalmente con la mia amica fumettista dopo tantissimo tempo, finisco per guardare alcuni miei post vecchini di Instagram, e mi ricordo di codesta artista dal nome di Blahzay Roze. I suoi commenti, che mi aveva lasciato (con mia somma felicità) ad alcuni miei lavori, son spariti nel nulla. Mi domando perché, e cerco la sua pagina, che pare non esistere più nemmeno quella.
Ma partiamo dall'inizio.
Blahzay Roze, per chi non lo sapesse, è un'artista di genere rap/horrocore conosciuta perlopiù tra i Juggalos, essendo fatta scoprire dall'etichetta Psychopatic Records, qualche annetto fa. La prima artista donna in più di vent'anni d'esistenza della label creata dagli Insane Clown Posse, quindi immaginate l'estrema curiosità.
Ma quel che vedo io invece è piuttosto l'opposto, o meglio, un certo odio verso di lei.
Non capisco come mai, mi sembra il suo look interessante, ma sulla musica ancora non potevo dire nulla perché non ero riuscita a sentirmela per bene.
Vengo a sapere che è stata vittima di un abuso, una violenza sessuale, e questo mi fece molto dispiacere non solo perché capisco in parte come ci si senta ad aver subito una cosa del genere, ma anche perché una persona che dopotutto questo dolore, abbia ancora la volontà di farsi strada nella musica per raccontare quello che ha passato, essere odiata per questo, proprio mi fa tristezza.
Mi domando allora cos'abbia nel cervello la gente, o meglio, nel proprio cuore.
Blahzay ricorda dalla pettinatura Crudelia de Mon, ma i suoi occhi iniettati di sangue con lacrime che le solcano il viso le danno un'aria malinconica, da una che ne ha passate tante. E' spesso svestita, o per essere più accurati, in reggiseno e mutande con solo addosso una camicetta strappata. Non mi da' l'aria di una che si vanta, o di quelle ragazze sensuali da copertina, piuttosto di una disgraziata.
Vedo commenti darle della puttana, della emo, dire che è troia, una che di sicuro ha fatto qualche servizietto a Violent J o agli altri dell'etichetta discografica, ma son solo voci e non mi fa certo piacere che si accusi una persona solo perché donna in mezzo a uomini e perché parla appunto di problemi legati a violenze domestiche ed abusi.
Dicono che non la sopportano perché piagnonasfatiscente, eppure nel mondo juggalo la violenza domestica e simili son sempre state criticate e fatte presenti nelle canzoni sotto contratto.
Accadde tutto l'anno scorso, Becky (questo il suo vero nome) aveva da poco fatto uscire il suo disco, Broken, ed avevo anche intenzione di comprarlo, ma accidentalmente lei fu anche la più breve artista a rimanere sotto la PSY Records.
Il motivo è oscuro, Violent fa sapere che "Ci son stati problemi con Blahzay Rose e non riusciamo a starle dietro" o qualcosa del genere.
Insomma, cacciata fuori. Alcuni fanno gli idioti che festeggiano, altri rimangono delusi. Blahzay nonostante questo continua a postare foto, e poi arriva ad iscriversi al mio contatto Instagram, interessandosi a dei miei lavori.
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Lavori come questo qua, mi commenta che è interessata a farselo come tatuaggio.
(Purtroppo a cercare adesso gli screenshots che feci al tempo ci metterei troppo, ma successivamente gli posterò qui dopo aver pubblicato l'articolo)
Sono felice, e lei ogni tanto commenta qualche altro mio post, come uno con me che scherzo (forse) sul fatto che rivorrei la pioggia. Tutto questo mi fa estremo piacere, ma non riesco purtroppo in tempo a dedicarle un disegno-omaggio.
Poi arriva una strana notizia. Non ho capito granché di cosa sia accaduto, ma pare che una sua parente abbia scritto contro di lei per una qualche violenza. Dicono essere la zia, che avevano avuto una discussione. Per andare a capire ho cercato prima, ma ho trovato solo una stupida pagina contro di lei, dove dicono questa donna essere la nonna ed un "Becky non si picchiano i propri sostenitori!".
Ora, nonna lei non mi pare proprio, e questa accusa sembra dire "Blahzay Rose fa così schifo che l'ascolta solo sua nonna".
Non vi indico la pagina perché è irrispettosa e stupida, non è divertente (anche se con qualche eccezione) come la più famosa pagina satirica-musicale Juggalo Memes.
In un videoclip della PSY, Blahzay è al tavolo famoso dell'etichetta, a riprodurre quello originale di anni fa (quando c'erano gli Twiztid e altri gruppi minori), ma la sua faccia è coperta da non ricordo più quale cantante.
Nonostante questo, Blahzay partecipa alla Juggalo March (una protesta per la prima volta, raccolta su richiesta di molti fans, contro l'accusa dell'FBI ad aver etichettato loro come gang moscia), accaduto il 16 settembre dell'anno scorso.
Ho seguito tutte le possibili dirette al momento reale, e lei era lì, in mezzo alla gente, con un cartello con scritto "Fuck Trump".
L'adorai ancora di più e le resi omaggio postando non solo tante notizie riguardo lo speciale evento, ma anche successivamente screnshottando alcune sue dirette: io sono contro Trump tanto per chiarire...
Scopro che Becky ancora di prima di venir presa sotto l'ala della PSY, fu una cameo durante un live degli ICP mentre era in atto la canzone "Cemetery Girl":
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Insomma, passa del tempo, ho comunque la mia vita, quella giornata, seppur vissuta alla lontana, è stata una bella esperienza.
Così, torno a ricordarmi di lei, guardando alcuni lavori passati, e come detto prima, non trovo più nessuna sua traccia. Niente di niente, solo foto dei fan già viste e di molto tempo fa, niente di nuovo. Questo su Instagram.
Su Facebook ancora peggio, non esiste più la sua pagina, e l'unica fan page che le porta rispetto, è lasciata lì da marzo dell'anno scorso.
Ma non ho detto, che prima di sparire, qualcosa di strano lo aveva fatto capire. Sempre l'anno scorso, avvertì che avrebbe cancellato tutti i profili che seguiva (anche il mio ahimè) perché voleva ricominciare tutto da capo. Pochissima gente. Postava le fanart che i fan le dedicavano, anche tatuaggi con il suo logo dolcioso.
Così, vedendo che non riesco proprio a trovare uno straccio di prova di cosa le sia capitato, mi decido finalmente ad ascoltarmi qualcosa di suo.
https://youtu.be/wlZAMnqIh4I
L'avessi fatto l'anno scorso.
Un'ora fa, primissima volta, mi vedo e sento questa canzone che fu una delle principali.
Io davvero, tralasciando che la gente che sembra essere sul genere "Cristo che palle questa parla di abusi e sentimenti distrutti", cazzo, ragazzi.
Becly ha una bella voce, che dico, STUPENDA.
Tralasciando effetti (per fortuna minori e non su di lei), ha un grido che merita di stare in una band rock pesante. E' cazzuta, ha un timbro fenomenale, una delle voci femminili che vorrei sentire, che metterei subito assieme alle mie già preferite di Samaha Sam e Bif Naked! O Skin, già che ci siamo!
Passo subito alla seconda, che ricordavo giusto per le foto promozionali sul sensuale ma sofferto:
https://youtu.be/zGUq5xn5tzM
Qui, la musica era meno potente, classico rap già sentito (non quello old-school), ma il video quasi mi fa arrossire, a sorta di ironia/cinismo/sarcasmo del momento: è incentrato proprio sulle violenze da parte di fidanzati o comunque figure maschili su di lei.
Mi fa arrossire perché pure io ho come ho già detto, ho subito qualche tipo di violenza, abusi da mio zio, e non mi vergogno più di dirlo, e adesso come anche prima di conoscere Marco, so per certo di aver subito parecchia violenza psicologica (da cui sto faticosamente riprendendomi).
E' una risata amara la mia, come se vedessi qualcosa che avrei voluto evitare di vedere, come uno strano senso di colpa.
Specie a vedere Becky col suo personaggio (anche direi più reale visto che lei quelle cose le ha subite davvero, e molti commenti affermano essere così, pare lei avesse avuto anche cattivi rapporti col padre), in mezzo ad altre ragazze con problemi simili: forse quello che accadrà a me, visto che per la prima volta nei miei ventiquattro anni (Becky è vicina alla mia età poi) ho deciso di andare ad un centro anti-violenza, su estremo consiglio di alcune mie amiche.
Con la mia amica discutevamo, e siamo finite a parlare di una cosa che credevo anche io: le cose non capitano mai sempre per caso.
E' passato tanto tempo da quando ne venni a conoscenza, e solo adesso mi ascolto casualmente qualcosa che ricorda parecchio il mio caso attuale.
Se solo potessi dire a Becky della ironia della vita, ironia malvagia (tanto per rimanere in tema wicked shit, ovvero la musica juggalo horrorcore potente), allora forse sentirei ancora più a me stretta la Juggalo Family.
Non immaginavo fosse così talentuosa, così sensibile e così intelligente.
Spero davvero di poter riuscire a rivederla da qualche parte, perché è un vero peccato che sia stata mandata via dalla PSY (lasciamo stare che abbiano preso al suo posto quell'essere venuto dopo e che ancora lo vedo nelle foto riguardanti l'etichetta, ovvero Fucckouija SMACCato, teneramente da me così chiamato), con quella voce stupenda che ha. Spero che qualsiasi casino stia passando lei adesso, riesca in qualche modo a stare meglio, perché non credo se lo meriti tutto questo odio, che io penso assurdo al massimo.
Qui il testo di Broken:
Psychopathic
You all hate me and i hate myself
Woke up this morning fuckin waste of pills
Havent seen myself in over 7 years cover my face so i avoid the mirrors
Already smashed them up
The glass it cuts im like a sinking ship its hard to swim when im all alone an i got no one here to depend on
Cemented feet drag thru the street everyones fuckin looking
The anger thickens i can feel depression as its cookin
No emotion on my face cuz i conceal the pain
Standing outside in the storm so i can feel the rain
Pourin down on my face i pretend there tears you know bcuz ive tried but i havent cried in many years
I hate myself
I loath myself
I should off myself
Why not im broken

Mi sembra di leggere proprio me, quando dico di odiarmi, e di voler essere morta per non soffrire più. Non mi sono mai sentita così ben descritta a pieno in un testo prima d'ora.
E questo quello di White Lights, che già dal titolo mi ricordava una frase scritta proprio due giorni fa, che mai avrei detto, visto il mio temperamento ombroso:
White, white, white, white
White, white, white, white
Are there oceans full of things you never say?
Are there skylines of the cities you dont see?
Is there music muted playing underneath?
Is mathematics keeping you from thinking free?
Do you see lights?
Turn your shadows white
White, white, white, white
White, white, white, white
Dont let rain clouds
Cry at all of your parades
Let the other side of darkness kiss your face
Into the sea, into the sea
Do you see lights?
Turn your shadows white
Do you feel bright?
Turn your shadows white
All the things I want to say
All the shadows in the way
Do you see lights?
Turn your shadows white
Do you feel bright?
Turn your shadows white
White, white, white, white
White, white, white, white
Inutile dire che mi fa pensare a tutti quei progetti decisi in questi tre giorni di profonde chiacchierate son svariati amici, progetti che non posso dire ancora, ma belli grossi, che il solo pensarci gioiosamente mi crea ansia perché ho timore di non riuscire a farcela, ma anche riguardo i progetti di semplici uscite con questi amici, anche lontani, con cui spero, dopo aver trovato una sistemazione ed un lavoro, e dopo l'intenso impegno estivo che dovrò fare assieme ad una amica che ha accettato di aiutarmi, in ambito animazione, di fare con serenità, perché adesso non posso più lasciar continuare una relazione che non mi porta a niente, se non soffrire e deprimermi sempre di più.
Grazie Becky, certo devo ringraziare moltissimi altri, ma questo post lo dedico a lei, a tutte quelle ragazze che ogni giorno al mondo subiscono questi dolori in comune con me.
Dolori non fisici soltanto, ma anche nell'anima e nel cuore.

Motivi di rottura- Rachel


Sono di nuovo qui, a bere un caffè dopo tanti giorni (il macinato era finito) e mi accingo stavolta a scrivere di un altro argomento spinoso e personale abbastanza recente.
Su Facebook, mi sono messa poche ore fa “single” perché stavolta, ho deciso definitivamente di chiudere la pseudo-relazione che ho con ormai il mio ex Marco.
E’ durata circa quattro anni, di cui l’ultimo come abbono per vedere se la nostra relazione potesse continuare per quel poco di barlume di speranza che c’era (forse).
Non è stato così, e questa si aggiunge all’ennesima relazione disastrosa alla mia collezione di rapporti personali.
Oggi, esempio quasi stupido (ma forse no) l’ho sentito alzarsi e dirmi “Ma che musica di merda ascolti” quando la sentiva appena dalle cuffie che avevo in testa, messe più che altro per non sentire le sue ennesime critiche sui miei gusti, e lamentele ipocrite sui suoni-disturbo che una volta lui stesso (e molto più rumorosi) lasciava far sentire a me, dai suoi videogiochi, di notte, quando tornava dalle serate, mentre io ero a dormire.
Lui continua a dire che sono io quella che ha deciso di troncare il rapporto, mentre ai suoi amici dice invece che la decisione fu di entrambi.
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Sì, so benissimo che è uno screenshot dai suoi messaggi, ma capirete perché sono arrivata a vedere tutta questa coltellata alle mie spalle.
Tradotto: “S’è deciso”, perché da quanto sembra, ne parlava già con questa ragazza, che io pure ho conosciuto. Forse ne hanno parlato alla sua festa di compleanno.
Festa a cui io non ero stata invitata ne’ avvisata.
Ed anche se fosse stato così, non ci sarei mai voluta andare lo stesso.
La privacy qui non c’entra alla fine, perché stanno parlando di me soltanto, e non in termini di gratitudine.
Dopotutto, era mia abitudine non chiedergli mai dove andasse, perché mi fidavo ciecamente, e lo lasciavo tornare a casa anche di notte senza mai sapere quando tornasse dalle serata, mai mi chiedevo se parlava con qualche ragazza.
Lui invece mi chiedeva spesso con chi chattavo, ben sapendo che non avevo nessuna intenzione di cercarmi altre persone, e più per criticare il mio modo aperto di parlare e comportarmi con amici e gente comune.
Sì, ammetto che nei primi tempi ero spesso a chattare su un vecchio sito, ma era perché soffrivo questa lontananza, e non volevo disturbarlo ne’ starci troppo male.
Guardavo film da sola perché a lui non piacevano la maggior parte o si addormentava, ascoltavo musica che a lui non piaceva (sempre a criticarla, aggressivamente poi mesi fa)ed i miei disegni non interessavano lui così tanto:” Sì bello ma a trent’anni sarai sempre lì a disegnare?“.
Pensavo, forse devo sforzarmi di più, in effetti sembro fredda e sempre stanca.
Tornando al discorso, quando vidi questa conversazione, mi arrabbiai tantissimo, ma mi son tenuta dentro ancora l’ennesimo rospo.
Questa ragazza faceva parte del gruppetto che conobbi da parte di lui(anche se conoscevo lei virtualmente solo qualche tempo prima di conoscere Marco): era col fidanzato e spesso, tutti i fine-settimana, si andava a ballare fuori.
Solo quello, di rado qualche serata al garage di Marco della sua nonna.
Io e lei si ballava assieme, ma quando le chiedevo di vederci anche in altri momenti, lei dimostrava di non avere mai voglia, inventava scuse (forse). Non mi scriveva nemmeno tanto su Facebook. Io non ho un telefono quindi esclusa qualsiasi conversazione telefonica.
Una volta, una delle ultime, le proposi per caso di vederci coi suoi cani nel pomeriggio, perché lei ci fece sapere essere in casa ad occuparsi degli animali domestici, ma lei disse che non poteva (o non voleva?), eppure la nostra casa allora non era tanto lontana dalla sua. Però si faceva accompagnare i venerdì da altri suoi due conoscenti (pure di Marco) con la loro auto.
Questa cosa, mi fece già traballare l’idea di poterci fare amicizia.
Passava il tempo, ed io volevo cambiare aria, non andare più nelle discoteche. Sentivo il bisogno di stare in casa con qualche amico, ma lei ed il suo tipo non volevano mai venire.
Passa un po’ di tempo, e lei non la sento quasi più.
Ad un Capodanno a casa loro, la serata era triste, si doveva fare pianissimo e lei ed il suo tipo stavano tutti al cellulare per i cazzi loro.
Tempo dopo ancora, non ricordo se un Capodanno, andammo a casa di altri nuovi amici, assieme a codesta Michela, e con noi ci seguì questa Rachel ed il suo tipo.
Lei era ubriaca, e litigò tutta la sera col suo ragazzo. Si sentivano gli urli e Marco mi disse che si stavano picchiando. I due poi andarono via senza nemmeno salutare.
La nostra amica Michela da quel che so, non la conosceva molto, ma non so bene. Di sicuro ci siamo sentiti imbarazzati. Marco mi rivelò che avevano dato qualche droga assieme all’alcol pure a Rachel.
Dopo, io chiedo loro di uscire ancora, ritento, ma lei ci dice che dopo quella serata il suo ragazzo (con cui non convive) aveva deciso che non avrebbe dovuto uscire con noi o da sola.
Non si fanno più sentire, ma poi Marco mi dice che ha visto lei ed il suo fidanzato uscire con la sua ex ed il suo compagno (con cui da quel che so, adesso più non ci sta).
Settimane fa, scopro sempre, da questa conversazione screenshottata, che settimane fa, non molte, lei aveva invitato Marco al suo compleanno.
Non mi aveva detto niente, e nemmeno sarei andata, e non solo perché per me non era mai stata una vera amica, ma anche per i messaggi scoperti.
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Ho dovuto trattenere a stento la rabbia.
Marco ha pure detto che aveva fatto pace con la sua ex. Ex che l’aveva tradito con il suo amico.
Intanto a causa di questa ragazza lui ha addossato le sue paure e collegamenti inconsci su di me.
Anche se negava, per un periodo mi paragonava alla sua ex.
La sua ex lavorava, e fu lì che lo tradì, da quel che ho saputo da lui.
Io non ho ancora avuto esperienze di lavoro fisso.
La sua ex guadagnava ma si lamentava con lui perché non lavorava.
Io ho ricevuto qualche soldo da mio nonno, qualche volta, e non era (tranne per il regalo di Natale) più di 200 euro. Eppure, compravo senza lamentarmi cibo per entrambi, pure le sue birre.
Ora, quindi, lui sarebbe andato a questa festa, dove sarà stata presente la sua ex.
E qui si chiude questo paragrafo.
Ma io gli amici nuovi me li so fare!
Dice quello che ho visto ieri invitare a casa due amici che in passato rubarono a lui il nome di un suo progetto musicale.
Dice quello che ha invitato uno dei due, quello a cui a me disse di farsi rispettare non cercandolo più, di non riaverlo più come amico per il torto subito (e non solo per il gruppo).
Dice quello che per un periodo lungo, per sfogarsi su questo conoscente (per Marco non esistono gli amici!), si lamentava come un bambino, con me.
La me che disse sempre a lui “Io te lo avevo detto che non era uno che ci teneva a te

Bellagente

C’ho perso il disinteresse per un momento, per poi riaverlo indietro.
Sono una persona abbastanza calma, a dispetto del mio più famoso soprannome (“Mad”), ma quando leggo certe oscenità, voglio per forza dire la mia.
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Il video a cui era rivolto codesto commento era questo qua:

Trattasi di un ragazzo rimasto vicino alla presunta sua auto, in questo stato.
Ora, nemmeno io approvo molto questo genere di cose, ma un conto è provare pietà, un conto è quello che ha scritto quella Mary sotto il video.
Ricordo ancora il suo commento, e quello sotto in risposta da un altro genio come lei.
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Insomma, queste due condividono l’idea di un figlio che ha problemi del genere, fatto nascere e ammazzato dopo da loro:
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Quindi, a questo punto capiamo che addirittura Mary si sente troppo dura, mentre invece per Federica è giusta.
Che sia giusto ed ovvio uccidere il proprio figlio solo perché fa uso di stupefacenti.
E non sto esagerando, l’idea di far fuori codesta vittima della droga viene chiarito poco dopo: ma prima ancora di arrivare a quel punto, decido di intervenire.
Perché certe volte non riesco proprio a sopportare certe frasi.
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Questa dolce Mary poi ha pure la faccia tosta di mettere l’emoticon a risata a quasi tutti i miei commenti.

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Spunta anche un commento mostrato in ritardo prima dei miei, dove dice questa cosa qua:
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Non fatevi ingannare dall’aria docile, appunto.
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Esempio di molta intelligenza, mi domanda come allora dovrebbe fare una madre in quei casi. Perché ovviamente, se dico che è sbagliato voler far fuori un figlio è perché invece voglio drogarlo, giustamente…
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Allora, io non credo affatto di essere una persona buona (non c’entra l’autostima, chiamasi essere realista, ed il credere di non essere ne’ bianco ne’ nero, è una cosa che ho sempre pensato su di me fin da piccola, cioè di stare nel “grigio”: se ci fate caso -ma forse son solo io a vedere così- è allegoria della malinconia, cioè il pensare alle cose anche belle del passato con dolore, la stessa parola si riferisce al male, quindi buono/cattivo, tragicomico…), ma di sicuro non solo non ucciderei la mia prole, ma nemmeno le alzerei le mani addosso.
Dice così che è meglio essere insensibili e stronze, o pazze aggressive, che provare empatia.
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Contro-ribatto perché questa cosa la voglio spiegare, sento il dovere di farlo. Chi ha studiato i vari casi delle piaghe sociali, come bullismo, od anche la cronaca nera, sa bene come spesso funziona. Molti di questi ragazzi e ragazze, o non più in quell’età, hanno sofferto problemi in famiglia.
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Anche lei contro-ribatte, con un’estrema perla di estro geniale.
Ecco, come dicevo prima, lei dimostra avere le idee molto chiare sull’argomento.
Traduzione del suo magnifico italiano:
Infatti non ho detto di picchiare, legga bene. Io lo levavo direttamente dal mondo!
E non è metaforico, significa proprio uccidere, far fuori, picchiare fino a farlo morire.
E questa dice di essere fiera di essere di questa idea.
Purtroppo non è la prima, ne’ sarà l’ultima, che fa queste terrificanti discorsi.
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La mia ultima risposta, perché mi rendo conto che questa è proprio fusa di cervello, è parola sprecata davvero la mia, e non voglio certo incazzarmi dell’altro per una stupida di questo genere.
I secondi e terzi paragoni son per far capire che di esempi simili ne ho incontrati a bizzeffe sul web (qualcuno anche nella vita reale).
Mi fa solo rabbia e tristezza che ci vadano di mezzo le future generazioni, con persone di questa mentalità così passiva e retrograda.
Siamo nel 2018, ed ancora c’è gente convinta che alzare le mani sui bambini sia un ottimo metodo educativo, pure se loro stessi han ricevuto lo stesso ignobile trattamento.
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Codesto esempio di estrema intelligenza ed empatia continua a commentare, ma io non rispondo più.
Già non capisco cosa cazzo abbia scritto nel penultimo commento, ma son dettagli.
Forse ha detto di aver aiutato qualcuno di questi ragazzi, e che questo sia tornato a bere o a drogarsi.
Ci può essere, e la colpa non è tutta sua, ma perché ridere sfacciatamente di una cosa ovvia? Anche se non suo figlio, che c’è da ridere su una realtà fin troppo ovvia? Che c’è da ridere sul passato tragico di molti di questi giovani che finiscono in certi brutti giri?
Poi bello, dice che non dovrebbero drogarsi, e invita me a lavarmi la bocca con dell’acido.
Ormai molti giovani si fanno di ogni cosa, e danno inizio a pericolose mode, quindi chissà, magari qualcuno preferisce ripulirsi con quel corrosivo?
Poi, dice che io sarei il bue, ovvero l’ipocrita.
Ovvero quella senza cuore, quella che dice che non potendo uccidere chi fa uso di sostanze, allora nel caso opposto per evitare ciò, fa in modo che si rovinino ulteriormente. Ah beh giusto, son io che mi sto dicendo di essere orgogliosa di far fuori delle persone, anche sangue del mio sangue, son io l’ipocrita violenta.
Perché questa dice “purtroppo” ma poi fa vedere benissimo che non gliene frega un cazzo.
Io ho avuto un’amica che ha avuto problemi simili, e conoscevo un tipo che si ubriacava spesso (anche se non giovane e approfittatore), e ho conosciuto altrettanti casi simili: ma mai avrei pensato di farli fuori.
Ma poi, lei dice di non essere madre, ma anche se fosse, che razza di donna sei a voler la morte dei tuoi figli?
Ne parlai anche con una mia amica, e questo mi ha fatto ricordare al classico egoismo da genitori, che non essendo riusciti a fare il figlio a modello loro, addossano le colpe su esso, invece di aiutarlo a stare bene.
Se non riesci nel tuo intento la colpa è anche tua, certo non sempre, ma nel caso dei figli la responsabilità è tua, non hai scuse.
Se un figlio è debolmente attratto da droghe, può essere che qualcuno nella famiglia ne sia assuefatto, o che non abbia ricevuto abbastanza sicurezza in se’ per averne bisogno.
Non esiste che un figlio sicuro di sé cada nella droga (non sto parlando di intelligenza, molti artisti hanno vizi simili), come non esista che (non sempre può andare così, ma dipende sempre) non possa cadere nel vizio che porta già un genitore.
Io son stata cresciuta per buona parte in una famiglia in cui fumavano tantissimo, si spendeva parecchio in sigarette e vino, mio zio Gianni morì di problemi legati all’alcolismo ed io stessa spesso facevo da tramite spesa per le sigarette del bar vicino.
Stranamente, quando mi offrirono una cannetta un anno di tanto tempo fa, rifiutai.
Non ho mai sentito il bisogno di fumare, e non tollero droghe tossiche, ma forse nemmeno quelle naturali.
Certo mi piace il caffè, forse unica droga che mi concedo, ma non sono mai stata in quello stato. Una volta solo ero quasi brilla, con una mia ex amica, ma perché chiacchierando con due ragazzi conosciuti al pub per caso, non mi accorsi di quanta birra stessi bevendo. Fu veloce, e appena la mia ex amica di allora mi prese la testa per metterla sotto acqua mi ripresi subito. Ma non sono mai stata una bevitrice incallita, anzi nei pub bevevo solo acqua e coca cola, i drink non mi attiravano e volevo avere sempre il controllo della mia persona.
Ironicamente, a causa del mio carattere un po’ pazzerello, visionario e scatenato (certe volte), qualcuno pensava davvero che mi facessi di qualcosa, ma chi mi conosce sa che non mi sono mai fatta di niente: sono fatta proprio così di mio.
Motivo forse per cui non ho bisogno di roba estranea in corpo per gasarmi.
Mia sorella invece, già da ragazzina cadde nel consumo di sigarette, cosa che fa tutt’oggi.
Potrei direi forse come mai lei sì ed io no, ma mi astengo perché uscirei troppo dal discorso centrale.
Quello che voglio far notare invece è la gran parte degli italiani (e non solo) che va fiera di sentimenti così aggressivi nei confronti di chi cresce.
Essendo la cosa molto a cuore per me, uno dei tanti argomenti sociali che mi fa non poca rabbia (del resto se mi chiamavano Mad c’è un motivo, ribadisco), non posso non poter rispondere e dire la mia.
Non dico che io possa risolvere granché (sarebbe impossibile) ma qualcosa sento di doverlo fare, almeno far capire a tanti che non tutti abbiamo lo stesso carattere ed esistenze, e che lasciarsi andare a certi atteggiamenti non può altro che essere dannoso, non educativo come invece tanti di loro lasciano far credere.
Perché come ho detto prima, ci son persone che da piccole son state malmenate, e che credono o vanno addirittura orgogliosi, di meritarsi di essere stati picchiati quando erano molto piccoli.
Mesi fa, mi è stata data prova di questa teoria un recente post la cui immagine domandava: Voi picchieresti i vostri figli?
E’ terricante e triste (almeno per me) aver visto un migliaio di commenti a favore.

9 e mezzo su 10 a totale approvazione.

Ironie della vita musicali traumatiche con Blahzay Roze: che fine hai fatto? In caso di storie di abusi sulle donne…

Non son riuscita a dormire, ma ormai il sonno mi è passato del tutto. Parlando finalmente con la mia amica fumettista dopo tantissimo temp...