15 marzo 2018

Killaze "Shitty" Fast Comic (+ un breve pre-resoconto sulle pseudo fan fiction di stupratori dal volto pop)

Fa caldo, e dovrebbe piovere.
Mentre nelle mie cuffie c'è l'intero album "Kyokko Junreika" dell'artista giapponese J. A. Seazer (vi consiglio di ascoltarla successivamente, merita!), dietro di me si pulisce la stanza per ovviare ad uno spinoso problema causato da un'anomala muffa sul muro.
Quindi, non potendo ancora tornare a lavorare su ciò che dovrei fare, anche a causa di un altro ancor più spinoso problema del computer stesso, decido finalmente di aggiornare il blog per postare una cosa sì stupidotta, ma comunque divertente e carina pensata tempo fa, delle mie solite, per far divertire alcuni miei amici.
Si tratta di una mini storiella disegnata sul momento, a penna soltanto, e senza correzioni e ripassamenti, proprio perché non era una cosa "seria".
Non ne faccio spesso, specialmente a penna, perché un po' mi imbarazzo, ed un po' perché quando le trovo troppo "epiche" mi dispiace non siano state fatte "ammodino", cioè come una storia a fumetti graficamente fatta meglio, e per un pubblico più vasto.
Però, visto che ogni volta devo andare a ripescarla a gran fatica nei vari messaggi e post su Facebook (su Instagram postai solo le prime due pagine o tre), ho deciso che sarà messa qui interamente.
Doveva essere una cosa unica, ma successivamente feci anche una specie di seguito "distaccato", di più pagine e molto più "profondo", ma non son certa che verrà pubblicata anche questa parte: questo mi aiuta molto poiché ero indecisa se mettere assieme le due storielle improvvisate a penna nello stesso blog.
La storiella principale, creata una sera del 12 ottobre dell'anno scorso (sì, è trascorso molto tempo da quando ne parlai o mostrai essa sul web), comprende due personaggi-stage di due miei artisti musicali preferiti dei tanti, di genere horrorcore/rapmetal, amici già nella realtà, che da qualche tempo son diventati due miei fantocci preferiti da disegnare, in maniera tenera, grottesca e splatter: Anybody Killa e Blaze Ya Dead Homie.
Ne parlai già tempo fa sempre qui, ma solo in veste di racconto fan-fiction: qui invece nessuna storia è stata precedentemente pensata prima della realizzazione, ma mi sono accorta adesso che mai ho spiegato chi fossero questi due. Già su Facebook feci due album appositi, con tanto di mia descrizione originale. Lo dico perché su Wikipedia non c'è scritto granchè, e non sono così tanto conosciuti quaggiù.
Quindi, prima di iniziare, ve li presento.

ABK/ ANYBODY KILLA AKA JAMES LOWERY

In attività dal 1994. Nato il 26 giugno 1973. Amico da giovane di Blaze, è di origini nativo americane e nella sua carriera ha cambiato spesso il nome, fino ad arrivare all'attuale. Le sue canzoni sono contro il razzismo, contro le droghe, contro la rabbia, l'odio, la natura, la sofferenza, la spiritualità (Tipo Last Chance, con una famiglia all'apparenza serena, o la meravigliosa "Hey Y'All, non dico altro, il video va visto tutto!)... Nonostante anche lui abbia fatto la sue etichetta discografica (la "Native World"), è rimasto nella Hatchet House/Psychopatics Records. Ha una vocina (un "fffsschf" anche mentre parla normalmente) molto bassa e particolarissima, quasi tra il cartoonesco e isterico senza aggressività, e spesso nelle sue canzoni fa gridi e cori tipici dei suoi lontanissimi avi, o fa risatine con echi. Nei suoi video divertenti dei primi dvd sponsor, spesso interpretava se' stesso o personaggi tipici del quotidiano con le sue stesse dita, con le faccine dipinte sopra, parlandoci sopra come marionette (sì avete letto bene). Inoltre mi segue da Twitter, questo è più importante.
Nota aggiuntiva: In realtà la "vocina" che reputavo cartoonesca ecc, era un difetto (Lisca/Lisp) che ha da quando è nato, così come non sapevo, non essendomene mai accorta prima che me ne facesse presente una mia fan, di un dito amputatogli in un incidente sul lavoro da giovane. Ah, e ho scoperto che pure io a scuola facevo le faccine sulle mie dita.


BLAZE YA DEAD HOMIE AKA CHRIS ROLEAU
 
In attività dal 1993. Nato il 27 aprile 1976. Il suo personaggio principale (stage-persona) è un membro di una gang ucciso e resuscitato, ma ha interpretato anche una sorta di killer incappucciato (coi codini fuori ed un occhio scoperto) ed interpreta anche un signore degli zombie ("The Zombie King"). Usa spesso il tema della morte, così come lapidi e bare ("The Casket Factory"). E' molto amico di ABK, (assieme hanno rilasciato anche un EP "Pony Down") infatti è stato lui stesso a presentarlo agli ICP. E' collega di The ROC nel duo dei Zodiac Print. Nel suo Instagram si fa milleduecento autoscatti e fa versi tipo "EHIOHI" con la sua vociona. 
Okay penso questo possa bastare per far capire quanto lo adori. Cambia spesso le lenti a contatto, e il suo sangue "simbolico" così come per il rossetto, sono stati anche di colore blu e verde. E' andato poi a far parte dell'etichetta dei Twiztid per primo, rimanendo lo stesso però amico di James/Killa nonostante il litigio di quest'ultimo con Monoxide. Il suo trucco caratteristico simula il sangue da proiettili sparati nella testa, e spesso come collegamento porta al collo un grosso orologio rotto con tre buchi da sparo di pistola da cui sgorga del sangue.
Nota aggiuntiva: So, da alcuni colleghi, che come lo rappresento, è molto verosimile a com'è nella realtà. Questa è una cosa fantastica per me. E stando a quest'anno, dopo l'anno scorso, pare che tra Mono e Killa sia tornata la pace, perché stanno sempre più assieme tutti e quattro (Blaze, Killa, Mono & Jamie) e non solo, inclusi anche alcuni componenti della NWI.


Okay, detto questo faccio una premessa prima di iniziare.
Come vedete, conosco abbastanza i miei "polli", ed anche se nelle versioni scritte ho anche usato i loro veri nomi, quello che viene usato è il loro personaggio sul palco, e non loro veramente. Inoltre, non viene fatto loro alcun male (non mi piacerebbe molto poi). Lo dico perché da qualche anno va di moda nelle fanfiction, sia personaggi reali, sia costumi o inventati, di usare questi ultimi in pseudo storie immaginarie, non solo scritte malissimo, banali, senza trama... Ma dove addirittura sono stupratori, mafiosi, violenti ed assassini. E' vero che alcune mie storie dalle tinte forti trattavano di queste tematiche, ma non erano a favore, tutt'altro. Quella storia sulla mia BloodyEyes (posso anche dirlo, ora che l'ho fatta uscire alla luce dopo tanti anni) era una storia triste, e lei altro che amare il suo aguzzino scomparso, avrebbe ucciso qualsiasi maschio sulla terra. Aggiungo anche che è uno dei pochi personaggi creati quasi sull'essere razzista e misandrica, poichè da viva fu uccisa da un uomo europeo (sì, questa mia Bloody era una nativa americana): nonostante questo, incontrando le future mie bambine furette (il personaggio, nonostante sia diventato successivamente più letterario che fumettistico, faceva parte della mia serie HELTES, denominato dalla protagonista bambina "Zia Occhi Sanguinanti -sì quello è il suo vero nome e quello è rimasto- perché, tralasciando l'evidente affetto tra lei e la "nipotina" dai capelli color fiamma, aveva la particolarità tragicomica di piangere lacrime rosso sangue dagli occhi senza più globi oculari -il suo aguzzino le aveva prima strappato gli occhi per non farle vedere il suo volto, da quel che ricordo) lei non odierà del tutto l'essere umano, aiutando chi è bisognoso, senza però innamorarsi di qualcuno. Stessa cosa per il mio personaggio della volpe Vyctorya: stuprata da un lupo, avrà paura di qualsiasi contatto, fino a quando non incontrerà la futura fidanzata Felyxia (una gatta rossa guerriera, dal carattere più aperto e giocherellone). Un'altra storia ancora, mai mostrata a nessuno, che ricordo, aveva una quattordicenne protagonista, che veniva abusata da molti ragazzi, ma proprio mentre pensa di volersi uccidere, incontra un ragazzo, figlio di una donna presto moglie di suo padre, e la storia aveva un lieto fine, ma lei non provava nessun sentimento ne' attrazione per i suoi stupratori, oltretutto anonimi (tutti questi erano inventati sul momento, nessuna faccia conosciuta).
Io infatti non riesco a capire, o almeno, so che lo fanno solo per aumentare la violenza e la pseudo-tragicità dei loro pseudo-racconti campati per aria, ma non sento tutta questa "bellezza" ed "emozione" nel leggere di questi stronzi dal bel faccino che le fan tutte quelle angherie.
Io davvero vorrei capire se si rendono conto di cosa significhi provare sulla propria pelle un'esperienza del genere. E non sto citando solo del mio trauma di quando ero piccola. I miei ex erano di una stronzaggine pura, non mi picchiarono mai, per fortuna, ma quando cominciarono a trattarmi di merda, altro che amarli ancora. Stavo odiando loro molto, ed anche se ne ero attratta, volevo fargliela pagare e sparire dalle loro vite, anche se penso che più che voler stare con loro, avevo paura di soffrire di nuovo come avevano fatto altri prima lasciandomi. Ma ricordo ancora come era starci: ero come uno zombie, sempre a stare male, avevo anche paura di parlare perché questi mi facevano sentire in colpa insultandomi pesantemente.
Faccio un esempio. Io sarò pure emotiva ma conoscendo e ritenendo di bell'aspetto questo gruppo, questa canzone, per quanto bellina sia, non riesco proprio a guardarla. Mi fa male, come una pugnalata. Ve la linko qua sotto, ma non chiedetemi altro, perché non mi azzarderò a riguardarla.
Già a stento riesco a vedermi il video di Vermillion Part 1 degli Slipknot...

Ho letto anche alcune, dove non solo la protagonista cambiava umore (ma quando mai accade nella realtà, a meno che non sia paura o la classica Sindrome di Stoccolma, anche se per me questa manco esiste), ma provava pure amore. Quando leggo queste storie, mi viene voglia di dare "du' bei ceffoni" a queste ragazze, perché sono anche una presa per il culo, per tutte quelle poveracce (inclusa me) che hanno subito davvero queste cose, che BELLE non sono. Che poi, i ragazzi che sembrano veramente innamorati o amici delle tipe, vengono mandati a fanculo chissà dove. Io, l'unica volta in cui usai proprio me stessa come protagonista, in una storia, non fui trattata in un modo simile. C'era sì sofferenza, ma era solo perché, nel racconto, io e questo artista musicale, dopo l'atto d'amore casuale, ci dicemmo di doverci lasciare e mai più rivedere (io soffro ormai di una cosa chiamata "paura di amare", se non sapete cosa sia cercate sul web, comunque è facile da capire). Quella fu l'unica, perchè da ragazzina, anche coi ragazzi che mi piacevano nella realtà quotidiana, mi immaginavo un mio alter ego amoreggiarci: la mia "tragicità" stava solo in questo. 
Ma queste non vogliono parlare di abbandono, sfruttamento di una persona, come non parlano di problemi familiari, abbozzandoli o scrivendo (quasi tutte!) che i parenti delle varie Hope/Destinity etc, son morti o che "scopano" a destra o a manca; non parlano di questi stupratori visti dalle vittime come persone orribili, da voler dar loro un calcio nei coglioni per poi chiamare qualcuno e scappare chissà dove, diciamo pure, volerli morti, MA DI VOLERCI FARE SEMPRE SESSO, SESSO, SESSO. Mi rattrista leggere tutto questo, davvero. Sarebbe ora di finirla. Ma purtroppo colpa di questa ondata sono anche i vari media, visti dalla maggior parte dei più giovani, dove si sessualizza quasi tutto, e dove queste ragazze trovano nell'uomo ideale desiderato, uno stalker maniaco.

Perché ho finito per dire tutto questo? Ovviamente perché la cosa mi fa molta rabbia (in blog prima di questo, ho spiegato molto della mia vita, pure del mio abuso subito da ragazzina, e se siete troppo sensibili vi sconsiglio di andarlo a leggere), ma anche perché ormai sembra così una moda che qualcuno potrebbe pensare che pure io scriva roba del genere. Ebbene no. Non alimento la cultura dello stupro come una cosa così leggera da "curare" con l'attrazione sessuale, anzi, la condanno (basta sapere come detto prima, di quei miei vecchi personaggi femminili, che desideravano piuttosto far fuori qualcuno, soffrendo molto), perché è una cosa orribile, non c'è niente di bello nell'essere stuprati, così come non è reale che la vittima provi "amore" verso il suo mostro. Perché è questo che sono, MOSTRI, anche se dal bel faccino (a me non piacciono quelli che vengon più usati per queste storie, come One Falliment e Justino Bieberone, ma è detto in generale). Io preferisco immaginare una relazione sì peperina, o con risvolti un po' drammatici, ma senza stupri o assassini(e se questo accade, non è certo vista come una cosa che poi si scema, anzi): diamine ragassuole, ma che avete nella testa... Ve lo ripeto, lo fanno solo per aumentare, in modo sbagliatissimo, il senso di "drammaticità" dei loro "racconti", non sapendo un cazzo di cosa siano effettivamente. Vedono una sorta di violenza mai provata sulla loro pelle, e giocano su essa. Per fare le "trasgry" perché provare una relazione sana o sofferta ma sempre trattandosi con rispetto nella coppia, è "banale". Per quanto io sia un maschiaccio, il romanticismo non mi fa schifo. Come dicevo prima, coi ragazzi che mi piacevano immaginavo di sciarci sulla neve, o di bere cioccolata calda davanti ad un camino, o di fare l'amore sotto una coperta invernale (sì le mie fantasie erano così, giuro). Queste invece fantasticano su mafiosi violenti che abusano di loro. Io di fronte ad un pensiero simile avrei terrore, finirei per piangere, stare male al cuore, vedendo nella mia mente chi mi piace trattarmi di merda. Ed ho provato SULLA MIA PELLE trattamenti di questo tipo: ero arrivata ad odiarli, o piangere per tempo prolungato pensando che nessuno mi avrebbe mai amato, perché ero sbagliata io, e volendo sparire dalla faccia della terra (già allora per altri vari motivi avevo reali pensieri di suicidio, mentre solo volevo che qualcuno mi stimasse o mi volesse bene)
Quindi, mai e poi mai, vorrei essere collegata a questi orrori di "scrittura". E' vero che due anni fa scrissi una storia grottesca splatter sui Murderdolls, ma i due si amavano, ed erano consezienti nel loro gioco macabro, ed era comunque accettabile vista l'estetica del gruppo horrorpunk-metal, ma non c'era uno stupro. Anche quella storia sul demonietto Jojo, rapito dal Generale Frustino, condanna l'amore malato: Jojo ucciderà tutti i suoi rapitori, per poi essere salvato dal suo unico amante (viene solo abozzato un suo pensiero sul trattamento avutogli dal Generale, quasi di rispetto, ma è cosa ambigua, molto ambigua: lo stesso racconto, immaginato alle superiori, e ripreso qualche anno fa, trattava delle malattie e perversioni dell'essere umano). Ma a parte queste fanfiction a tinte forti, il resto (devo dire la verità, nella mia vita non è che io ne abbia scritte così tante) è più "dolcioso", addolorato solo da abbandoni o senso di prigionia dei sentimenti (ahimè tema a me molto caro, e non solo nelle fanfiction), o più divertente ed un poco scemotto.
Come vedrete infatti dopo, questa è proprio così, e così chiudo il discorso, mi son anche dilungata troppo, penso.
Aggiungo solo, che quindi le storie, e personaggi, son solo ispirati ai loro personaggi inventati, cosidetti alter-ego, e non vengon trattati affatto come mostri, ma come persone umane, coi loro difetti, ma in grado di amarsi come dovrebbe essere il vero amore. E che dopo, tornerò di nuovo su questo argomento in un blog a parte.

                                                           La storiella prende forma...

NOTA: questa storia va letta con questa canzone in sottofondo, ASSOLUTAMENTE.
Perché cazzo, questa da' l'atmosfera più che perfetta per la storia che leggerete.

Sperando la qualità sia la miglior possibile.
Qui inizia tutto, la prima pagina di sole quattro, in un anonimo bosco (mi piace la natura come massima espressione di gaie emozioni peperine, eheh), con i due Blaze ed ABK cartooneschi ma quasi pucciosi. Stavano giocando a rincorrersi, e sembra avere la meglio il "guerriero dell'accetta" (Hatchet Warrior, altro nomignolo di James), ma Blaze lo scova e riesce a bloccarlo prima che fugga di nuovo, chissà dove.
E proprio mentre ABK non vede più alcuna possibilità di fuga...

Nota grafica
Questo è sempre stato come disegnavo, prima che cominciassi a fare le cose più stile "manga". Fortunatamente ho ripreso libertà nell'esprimermi come facevo una volta, ovviamente migliorando, e posso confermare che questo è uno dei motivi per cui mi dispiaceva non poterla mostrare ad altri, e non solo perché faceva ridere, quindi.


... Rimane interdetto, e spinge via da se', deluso, l'amico ancor più deluso.
Appare un volatile dal nulla, che commenta la scenetta.
Da qui in poi accadranno cose un po' irreali, come mi piace fare: Blaze che dice frasi poetiche assurdamente censurate; un cuore dalle fattezze di Killa come coscienza; un cimitero "indiano" sotto il povero cuore apparso prima, tramortito (con tanto di riferimento ovvio di Stephen King); un tornado che porta il nome del fuggitivo, creato da quest'ultimo. Sì, queste cose le ho partorite dalla mia mente, e quando mi ci metto nemmeno io capisco come mi vengano.

Nota grafica
Le divisioni fra vignette sono meno evidenti, e aggiunti molto dettagli in piccolo, (come il cuoricino parlante nella terza immagine che scappa via dal petto di Killa come un infarto): proprio il pieno di gag nascoste come faccio di rado.


Killa però viene di nuovo raggiunto da Blaze, che lo abbraccia, chiedendogli dopo "la penitenza":(ovviamente, trattandosi di una storia vagamente omosessuale) un bacetto. Blaze lo provoca con le carnose labbra tinte di rossetto nero, ma Killa riesce ad evitare di incrociarle con le sue, baciandolo sulla capoccia. Blaze è amareggiato, e aiutato dall'uccellino incazzoso, decide di saltare addosso a Killa, facendo così cadere entrambi da un burrone. Ne viene un forte boato, sentito dall'uccellaccio indossante un paio di occhialini da sole (eh era come un'esplosione nucleare): ma quando questo spiega al lettore l'elemento scientifico appena accaduto, sente suoni umani di attività amorosa molto appassionate, e decide così di allontanarsi per lasciarli continuare tale attività.

Nota grafica
Marchi di fabbrica, come nelle mie vecchie storie, erano la moltitudine di cuoricini così come esplosioni frequenti.


Ultima pagina, l'uccellino ritenta di spiegare il fenomeno pensando che si fosse calmato, ma Blaze nega ciò, venendo riacciuffato dall'amico affamato di altre effusioni. Nelle tv si parla già di catastrofi, causate ovviamente dalla passione ardente dei due, tale da far "volare" il letto cespuglioso per chilometri, da albero ed albero (eh la potenza dell'amurrr). Si succedono anche terremoti. La tv si spegne e i due son sempre lì, ma in un altro spazio temporale, rinvangando quello che era prima, un ricordo del loro passato. Così, mentre si rilassano discutendo della loro performance, arrossiscono guardandosi negli occhi, finendo, come ovvio che sia, a cominciare quello che avevano in mente, nella loro stanza da letto.

Nota grafica
Non c'è molto da dire, ma mi sono divertita parecchio, nel disegnare le scene assurde e gli sguardi amorevoli dei due.

Qui è tutto. Per la seconda storia dovrete aspettare un po', perché sarà più lunga, e approfondita in un blog dopo questo. Spero che a quel qualcuno che sta leggendo, sia piaciuta ed abbia emozionato, anche se ribadisco essa sia una storiella improvvisata, stilizzata e umoristica.

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Non son riuscita a dormire, ma ormai il sonno mi è passato del tutto. Parlando finalmente con la mia amica fumettista dopo tantissimo temp...