16 marzo 2018

VECCHIE STORIE (forse prima parte)

Non le ho mai messe nel mio blog ufficiale, ma su Wattpad sì, e successivamente le inserirò anche nel mio sito. Son storie molto vecchie, scritte quando ero alle scuole medie e superiori, solo per far capire cosa mi piaceva più scrivere. Ovviamente non è tutto, e sto cercando nella cantina altri di questi miei manoscritti datati: quindi se vi piacciono potete dirmelo, così ne aggiungerò altri. Informo che son state scritte per motivi personali, e non richiesti da concorsi o scuole.
Link diretto
https://www.wattpad.com/story/78053197-vecchie-storie

LA MORTE
La Morte è così? E' una liberazione silenziosa, pacata e fredda?
Maddy si fermò davanti ad un grosso salice all'ombra. Tutto da lì, pareva freddo ed ombroso in quella bollente giornata.
Si sentì al sicuro davvero.
Niente e nessuno doveva o poteva disturbarla.
Nella quiete profonda sospirò.
Niente più preoccupazioni per quel momento,
La Morte è così? E' una liberazione silenziosa, pacata e fredda?
A poco a poco socchiuse gli occhi.
I sospiri si spensero.
L'ombra divenne sempre più grande e scura, quasi ad essere buio.
Inspiegabilmente, scese già la notte.
Ma Maddy non era più sotto un albero, ma in un vicolo.
S'alzò stupita e si stropicciò gli occhi, sperando di vederci di più.
Ad un muro sedeva qualcuno vestito di scuro.
Era tutto infagottato e non ne si vedeva il volto.
Madison sussurrò, ma il tizio non rispose.
Sussurrò di nuovo,. E ancora.
E di nuovo ancora. Nessuna risposta.
Maddy risentì tensione nella pelle e provò a scuotere l'individuo.
Una voce soffiò nell'aria gelida.
"Non puoi aiutarla..."
Maddy gelò e cercò di capire la misteriosa provenienza di quella voce.
Appena si rigirò verso l'uomo, esso cascò a terra e un dito spuntò dal fagotto.
Un dito freddo, bianco e duro.
Maddy gelò ancora di più.
Stranamente, nello stesso momento provò anche tenerezza e pietà.
Un passo in più, forse, per non avere paura della Morte.
Poi tutto svanì e cadde nell'oblio.

ELEMENTO DI FUOCO
Una ragazza alla fine di una giornata di fuga dolorosa.
Shelly era davvero meravigliosa. I suoi lunghi e lisci capelli biondi splendevano più del sole ed il grano intorno.
Raggiunse un vecchio rudere. Incuriosita, scostò un'intera edera, che copriva una finestra malridotta. Shelly ci passò attaverso, lacerandosi il vestito azzurrognolo. Caduta sul terreno pieno di foglie, sospirò. Tutt'intorno era umido e pieno di ragnatele. Le strappò tutte, con un'aggressività esagerata. I suoi capelli non splendevano più. Con i piedi pieni di tagli di pezzi di vetro sul pavimento, salì a tentoni su una scaletta che portava al tetto. Nel salire, s'accorse di un piolo staccato. Singhiozzò ed a fatica salì sopra quello dopo.
Il suo vestito si strappò ancora di più. Fissò una lastra di vetro sotto essa. L'immagine che si riflesse la fece salire più velocemente. No, non adesso. Non ora che era fuggita da quell'ospedale! No, no, no, no!
Una voce sussurrò. Le disse di calmarsi, sopra il tetto.
Shelly, tutta dolorante, si sdraiò sul tetto polveroso. Che bella quella montagna lassù. Passarono ore di cielo che si trasformava ai suoi occhi, dall'azzurro dei suoi occhi al rosso del vulcano della sua immaginazione quando fissava il monte. Ma davvero era immaginazione?
Una figura femminile le passò davanti, nel cielo.
Aveva gli occhi come la lava. La donna infuocata le carezzò la guancia destra. Shelly sorrise e pianse di gioia. La misteriosa donna di fuoco l'abbracciò intensamente e sorrise anch'essa. Esse avevano un sorriso accecante. Poi guardarono la notte incombere, insieme.

PAZZIA D'AMORE
L'una di notte. Gerardieu s'alzò a fatica dal letto, partendo dalle gambe intorpidite. Faceva molto freddo e Gerardieu strinse a sé la coperta. Poi si fece coraggio, e lanciò il lembo davanti a sé, quasi a cadere per terra. Faceva così freddo che il suo respiro stesso lo fece gelare. Indossava un lungo camice bianco con degli strani lacci, che impossibilitavano l'uso delle braccia.
Percorse la stanza a piedi nudi, battendo i denti. Ad esitazione provò a ruotare la maniglia della porta.
Le luci erano stranamente calde. Dopotutto, ai pazienti concedevano d'uscire di notte, se volevano.
Ed infatti non era l'unico sveglio.
Lucie era appoggiata ad una parete. Pallida, ma con dei bellissimi capelli rosso fuoco vaporosi. E quegli occhi verdi così accesi!
Gerardieu le si avvicinò. Lucie lo vide e lo prese per mano. Anche lei era infreddolita. Si strinsero tra loro, legandosi le cinghie e riscaldandosi.

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Non son riuscita a dormire, ma ormai il sonno mi è passato del tutto. Parlando finalmente con la mia amica fumettista dopo tantissimo temp...