23 aprile 2018

Incantantions di Mike Oldfield_Un Album Al Giorno Per Dieci Giorni_Giorno 1

La mia cara amica Iasmin ha taggato me in questa specie di Catena di Sant'Antonio Moderna, basata sui propri dieci album preferiti, ciascuno al giorno. Non sono avezza a queste cose, ma trattandosi di musica, perché no?

Oltretutto è la prima volta che faccio allora una cosa specifica come sto per fare adesso, quindi comincio subito.

Ed essendo quindi il tema a me caro, ovvero la musica, ho deciso di dedicarci attenzione pure nel mio blog, sotto forma di articolo.

Il primo giorno lo dedico ad un album che ancor'adesso ascolto.



Applejack si è offerta di presentarvelo.

L'album si intitola Incantations, dell'artista Mike Oldfield, anno 1978. Il disco mi fu masterizzato e regalato da mio padre, quindi tra i miei dischi personali più vecchi (avrà perciò più di 11 anni), ed uno dei pochi rimasti, non rovinato. Intendo dire con questo, perché da come si nota anche dalla foto, questo faceva parte di un raccoglitore (sempre regalo di mio padre) che un giorno venne preso e morso dal giovane Nathan (il mio cane lupo): alcuni dischi quindi non funzionarono più, altri si salvarono miracolosamente. Questo fu uno di loro, ed è stato un bene perché è sempre stato come adesso uno dei miei preferiti e più cari. Non conoscevo questo artista prima che mio padre mi regalasse il disco, ne' avevo chiesto di farmi tutti gli altri. Lui da solo mi fece come regalo questo ed altri 23, tutti masterizzati, su idea su, anche se io avevo chiesto lui solo un disco dei System of a Down. Sul fatto che fossero masterizzati ovviamente qualcuno che legge penserà che sia stata una cosa cattiva nei riguardi di alcuni artisti. Confermo, ma allora mio padre non aveva abbastanza soldi per ricomprarmi i dischi che volevo, ne' per questi altri che voleva io ascoltassi, e poi mio padre aveva tutta una sua idea nei riguardi della industria della musica.

Insomma, finita parentesi, inizio col disco.

Non so molto del disco perché non potendolo fare, e perché amante della mia sola unica fantasia, il mio interesse fu solo dedito alla musica che c'era.

Il disco non ha dei veri titoli, ed ha quattro tracce soltanto, molto lunghe: Incantantions Parti 1, 2, 3 e 4.

Le musiche, alternate da cori femminili dolci, ha suoni orchestrali e schitarrate rock.

Ho sempre immaginato a sentirle, di essere in qualche bosco, con le acque dei fiumi che brillavano, o di notte, mentre qualche tizia camminava con qualche animale accanto.

Nelle musiche allegre con sottofondi poi vagamente metal, di vedere come dal cielo alcuni ambienti, come deserti, mari ecc... Poi sempre più veloce.

Anche scene alternate, quasi come in un caos pittoresco.

Ebbene sì, la mia fantasia allora come adesso è parecchio frenetica e decorativa.

Non posso dire di ricordare tutto quel che immaginai al tempo, trattandosi di moltissime fantasie di un'età ormai passata: ero poco meno di un'adolescente anche se l'ascolto non si è mai fermato sino ad oggi, quindi posso anche dire che sia proprio uno dei miei dischi che tengo nel cuore.

Ho sempre collegato poi la figura della dea greca Diana alle ultime due tracce, e difatti ho scoperto solo da qualche giorno, che il testo e cori rimandano esattamente a questa figura:

"Queen and huntress chaste and fair
Now the sun is laid to sleep
Seated in a silver chair
State in wonted manner keep

Earth let not an envious shade
Dare itself to inter pose
Cynthia's shining orb was made
Heav'n to cheer when day did close

Lay the bow of pearl apart
And the crystal shining quiver
Give un to the flying hart
Space to breathe how short so ever

Hesper us entreats thy light
Goddess excellently bright
Bless us then with wished sight
Thou who makes a day of night"

Ora, non ho la certezza ma molto del testo mi fa pensare a lei, e gli stessi cori nominano il suo nome. E Diana è sempre stata ed è la mia dea preferita, oltre a Proserpina/Persefone.

Nella parte dei cori femminili ho sempre immaginato due ragazze pallide vestite di bianco cantare vedendosi nel viso in un palco blu notte, per poi prendersi per mano, e intorno a loro un caos di ambienti diversi ancora.

La mia traccia preferita in assoluto tra le quattro, se devo scegliere, è proprio l'ultima, e la parte cantata dalla ragazza della traccia due.

TRACCIA "INCANTATIONS PART ONE"



L'inizio, con i battiti a tempo e la voce dolce della ragazza nominare qualcosa come Diana e Luce, ed un qualcosa come flauti suonati di notte o in penombra. Ascoltavo spesso questo disco di notte, quando non volevo stare in salotto con i miei zii e cugini, cuffie in testa ed a volume alto, ma non potevo godermi la stessa cosa quando poi ebbi il mio primo mp3, per tanti vari motivi. E poi ero troppo attaccata a quel mio raccoglitore arancione, regalo di mio padre, con questo disco e gli altri ventitré.

Il testo è semplice:

"Diana, Luna, Lucina
Diana, Luna, Lucina"

ripetuto tantissime volte e con variazioni di tono, finché c'è un calo, e un sound più melanconico, lasciando posto a dei flauti veloci ma dolci, che mi ricordavano appunto l'acqua che cascava nei fiumicciattoli da piccole cascate. Questi durano a lungo, per poi aumentare dei suoni in sottofondo più frenetici, come corde di violino che non sono ma che mi ricordano quelle. Poi immagino ai bassi dopo, sassi che si muovono e cadono.

TRACCIA "INCANTATIONS PART TWO"


Ah, ho scoperto solo adesso anche il titolo di questa. Non sapevo nemmeno fosse riferito ad un mito nativo americano. Queste le parole (le sto vedendo anche io per la prima volta):

By the shores of Gitche Gumee,
By the shining Big-Sea-Water,
At the doorway of the wigwam,
In the early Summer morning,

Hiawatha stood and waited.
All the air was full of freshness,
All the earth was bright and joyous,
And before him, through the sunshine,

Westward toward the neighboring forest
Passed in golden swarms the Ahmo,
Passed the bees, the honey-makers,
Burning, singing in the sunshine.

Bright above him shone the heavens,
Level spread the lake before him;
From its bosom leaped the sturgeon,
Sparkling, flashing in the sunshine;

On its margin the great forest
Stood reflected in the water,
Every tree-top had its shadow,
Motionless beneath the water.

From the brow of Hiawatha
Gone was every trace of sorrow,
As the fog from off the water,
As the mist from off the meadow.

With a smile of joy and gladness,
With a look of exultation,
As of one who in a vision
Sees what is to be, but is not,

Stood and waited Hiawatha.
Toward the sun his hands were lifted,
Both the palms spread out toward it,
And between the parted fingers

Fell the sunshine on his features,
Flecked with light his naked shoulders,
As it falls and flecks an oak-tree
Through the rifted leaves and branches.

O'er the water floating, flying,
Something in the hazy distance,
Something in the mists of morning,
Loomed and lifted from the water,

Now seemed floating, now seemed flying,
Coming nearer, nearer, nearer.
Was it Shingebis the diver?
Or the pelican, the Shada?

Or the heron, the Shuh-shuh-gah?
Or the white goose, Waw-be-wana,
With the water dripping, flashing,
From its glossy neck and feathers?

It was neither goose nor diver,
Neither pelican nor heron,
O'er the water floating, flying,
Through the shining mist of morning,

But a birch canoe with paddles,
Rising, sinking on the water,
Dripping, flashing in the sunshine;
And within it came a people

(The Son of the Evening Star)

Can it be the sun descending
O'er the level plain of water?
Or the Red Swan floating, flying,
Wounded by the magic arrow,

Staining all the waves with crimson,
With the crimson of its life-blood,
Filling all the air with splendor,
Filling all the air with plumage?

Yes; it is the sun descending,
Sinking down into the water;
All the sky is stained with purple,
All the water flushed with crimson!

No; it is the Red Swan floating,
Diving down beneath the water;
To the sky its wings are lifted,
With its blood the waves are reddened!

Over it the Star of Evening
Melts and trembles through the purple,
Hangs suspended in the twilight,
Walks in silence through the heavens."

Water, Floating, mirror, sunshine e molte altre in effetti lo sentivo, ed immaginavo le cose descritte più sopra. Insomma, flautini, scene mie mentali di bolle. Sempre ho immaginato la notte, illuminata da una luna piena. Sappiate che io immaginavo tutto questo vivendo all'epoca in una città marittima. Non aveva montagne ne' campagne. Potete capire quindi come mi salvava questo album. Poi le bolle aumentavano, sembrano impazzire, andavano chissà dove, e sempre nel mio cervello la mia attenzione ricadeva sulla morte di queste bolle, e sul fondo di quest'acqua. Ci son battiti pesanti, ed ecco un cuore che rimbombava, e le pozzanghere o l'acqua stessa che tremava. Poi la chitarra bassa, e un po' di timore, da crescendo di ansia. Forse immaginavo anche dei tamburi invisibili. Mi dava un senso di malinconia e abisso. Ancora chitarre, suoni dolci e malinconici, e di nuovo la donna cantare i nomi di Diana come nella prima traccia, ed ecco suoni di bolle. Poi lei e altri cantare più con foga, bassi ed un crescendo che va diretto alla mia parte preferita: tamburi, sembrano anche xilofoni, che vengon poi accompagnati a ripetizione dalla voce armoniosa della tizia cantare il testo sopra. Come già detto in precedenza, essendo la mia parte preferita immaginavo più fervidamente, ed ecco nella mia fantasia due ragazze bellissime dai lunghi capelli cantare una dopo l'altra mentre si guardano negli occhi e girano in tondo, facendo svolazzare le loro leggere e lunghe vesti bianche, in contrasto col buio intorno. A volte disegnavo loro, ma non essendo il risultato di mio gradimento, non è rimasta allora molta prova di queste fantasie. Però l'idea è sempre rimasta così, anche adesso.

TRACCIA "INCANTATIONS PART THREE"


Purtroppo come nel video precedente, la versione non è completa ne' identica a quella che ho io, ma posso dire che l'inizio sia molto festoso, quasi come immaginare una grande festa con molta carica energica. Ricordo che quando la sentivo, mia sorella mi diceva sempre:"Ma che è la musica dei folletti?". Questa parte comunque diventa sempre più rock, tintinni, pianoforte movimentato, assoli sempre tutti assieme ed alternati, un grandissimo assolo epico, poi il tono cambia: immagino me vedere invisibile luoghi naturali diversi, luci che si allungano e si accorciano, assoli vibranti in sottofondo. Certe volte mi immaginavo alcuni metallari con chittarra accompagnati da queste muse ballerine completamente estranee alla loro presenza, che facevano smuovere dei loro braccialetti musicali dai loro arti. Dai minuti 8:14 in poi è tra i miei momenti preferiti. C'è infatti uno stacco, flauti e chitarre riprendere velocemente un altro ritmo simile a quello iniziale, mi sembra quasi a marcia (mi son sempre immaginata anche quindi una marcia regale festosa), poi suoni allegri e composti. Dai minuti 10:01 il mio momento preferito in assoluto: mi sembrava un caos puro ma dolce, il mio cuore si emozionava parecchio a questo momento. Sempre quel ritmo, e poi quella parte mia preferita, sempre più pompata ed esplosiva: nella mia testa un viavai di personaggi indefiniti ballare, metallari super energici piegati in basso, pietre e cascate spuntare da chissà dove, e tutto questo correre per tutto il mondo intero. Sempre stacchi, cose che avanzano senza fermarsi. Poi verso la fine dei minuti 12, queste pietre e bolle rallentavano tutto, come cascate su scogli, spume. Immaginavo tizie correre coi loro lunghi capelli. Poi a 13:36 cominciava un'altra mia parte preferita, come corde toccate violentemente, e queste tizie correre ancora. Campane, giri di case dall'alto, e queste stesse che si attaccavano a qualche animale o pietra. Come dei gong invisibili, un crescendo violento coperto da veli, e di nuovo assoli metal. Suoni da abissi epici e pericolosi, mi immaginavo anche elefanti e di nuovo festoni, gran casino.

TRACCIA "INCANTATIONS PART FOUR"



Anche questa non completa, ma è comunque la mia parte preferita della traccia.

Sound dolcioso, immaginavo dell'acqua illuminata dalla luna, falene e lucciole. Xilofono a volumi alti, nel fiume della mia testa le gocce che cadevano erano più pesanti. Poi come passi di qualcuno, o battiti. a 03:46 assoli che sembrano parlare. Poi svaniscono e ancora lo xilofono, ma alternato da passi quasi tonfi. 08:07, un guizzo violento, e cambia il tono, per essere poi ancora uno dei miei preferiti, forse l'assoluto, perché molto ritmico: assoli violenti, tintinni da chissà quali gioielli tipo nacchere, e mi immagino i cori in sottofondo essere la voce della donzella nella mia testa. La tizia balla al tempo, alzando pure i piedi e restando ferma di busto, mentre qualcuno suona la chitarra nel buio, sempre più con frenesia. Poi lei non balla e rimane ferma in equilibrio, si sentono gli assoli un po' mischiati, e lei torna con i suoi tintinni ma più veloce. 11:38, di nuovo il ritmo da batticuore (almeno per me) mio preferito: lei balla a ritmo ed assieme ad un'altra tizia, assoli quasi malinconici, pompati e io fantastico ancora pensando a loro che ballano come nelle precedenti fantasie. Poi calma, c'è una fonte e le due si rilassano lì, la mia visione è su di loro muovendomi a cerchio, e loro hanno uno sguardo molto penetrante che guarda chissà cosa. Musica un poco drammatica a volumi bassi, e le due cantano come sirene. La musica dolce ma drammatica segue la loro voce, il suono del testo della precedente, e di nuovo assolo rock, e loro cantano con più corpo, più volume, ed hanno una voce vibrante e quasi scossa, sembrano parlarsi mentre qualcun altra misteriosamente continua a far suonare le nacchere. Le immagino a scene extra che camminano e osservano la luna. Poi mentre l'assolo sembra cadere, le immagino anche come se fossero davanti a me, a bocca spalancata e sguardo triste, occhi quasi a lacrimare.

Ho immaginato queste cose già allora, e ancora continuo a farlo, alternandole a periodi con scene di alcuni altri miei personaggi principali (che però vedevo come stonanti).

Posso confermare con certezza che questo è al 100% uno dei miei album del cuore, uno dei pochi che mi piace in tutta la sua essenza.

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