23 aprile 2018

Il mio periodo da scout

Non so perché ci ho pensato, ma devo ammettere che non ho quasi mai raccontato a nessuno di questa parte della mia vita. Forse perché un po' per la maggioranza di elementi che negativi che positivi, forse perché in un arco della vita che poco ricordo (i tempi delle medie scolastiche pure, son quelle che ricordo poco bene rispetto ad altri), forse perché appunto non durò molto. Però chessò, forse a qualcuno interesserà, forse no, poco m'importa, voglio parlarne comunque.
Iniziai non ricordo esattamente quando, ma avevo all'incirca 12-13 anni, quindi non iniziai già da bambina, e fu in quel periodo che ebbi il mio primo fidanzatino, di un anno o due meno di me. Anche mia sorella voleva aderire, ma ciò non accadde e forse è stato meglio così, perché chissà quali voci sarebbero arrivate anche a lei: dico questo perché in casa non dicevo molto delle mie esperienze e poi altro capirete più avanti.
Ero se non ricordo male, nella sezione lupetti, e della mia stessa regione c'erano pochi ragazzi. Mi piaceva solo perché appunto si stava nella natura, e perché sapevo che si imparavano molte cose, ma questa mia idealizzazione fu un poco smontata dalla successiva delusione: gran parte del tempo non si faceva nulla, e si doveva sottostare a troppi, troppi, troppi ordini e regole. Ora, ero timida come adesso, ma una cosa che non sopportavo appunto era l'essere così pieni di regole, sempre sull'attenti su ordine di qualcuno. Già mi ordinavano cosa fare in casa...
L'altra cosa che mi attirò era il fatto di poter dormire all'aria aperta: non avevo mai fatto dormire con me qualcuno, nemmeno un'amica, e poche volte accadeva la cosa a me (non avevo molti amici), ma anche questo mi deluse parecchio. Molte volte si stava dentro palazzetti spartani, tutti ammassati e col dovere di stare fermi lì e zitti. Fortunatamente altre volte si stava nelle tende, ma non potevo uscire, quindi fu un po' un tormento per me, che preferivo uscire di notte per i fatti miei.
Quando si faceva il famoso cerchio, io cercavo un qualche diversivo per andarmene chissà dove, per visitare i posti da me soltanto, ma poi c'era questa ragazza un poco più grande di me, una vera rompicogliomberi che più cogliomberi non si può, a riprendermi dicendo che non potevo staccarmi nemmeno a 2 secondi dalla rottura del bastone. Sapesse cosa rompeva a me...
In realtà non sempre andavo contro le loro regole, e certe volte lo facevo solo per far dannare la tizia detta prima, ma notavo comunque con dispiacere che non era tutta 'sta gran cosa che immaginavo: pensavo che alimentassero la creatività, che ti facessero visitare posti nuovi, ma non essendo così, come per una piccola vendetta, mi divertivo allora a farli arrabbiare in questo modo.
Una volta, riuscii a non farmi notare andare via dal loro cerchio, ma non allontanandomi troppo, e finii vicino ad un terzetto, due ragazzini ed un loro genitore, forse, mentre raccoglievano frutti di bosco: io mi proposi come aggiunta e raccolsi un bel numero da portarmi pure a casa. Si lamentarono quando arrivai, giustamente, ma non solo sulla mia momentanea dipartita, ma pure sul fatto che forse quei frutti era vietato prenderli, cosa non vera poi.
Gli unici eventi che mi fecero più emozionare comunque, furono quelle serate a tema Signore degli Anelli, perché il cibo era buono (non la solita poltiglia dei pranzi al sacco), e perché dopo si poteva andare per i campi a cercare le lucciole: fu veramente bello, avevo tanta libertà nel visitare tutta la circonferenza del parco, ed osservare la luce a neon di quelle bestiole illuminare l'esteso prato. C'erano anche grosse mura con bei disegni sopra; e l'evento del finto latte da buttare non ricordo dove. Eravamo comunque in una periferia, e per la fame, desideravo davvero che quelle tinte bianche fossero latte, ed ad un certo punto, in mezzo alla calca schiamazzante in mezzo ad auto di notte, io rimasi ferma immobile ad osservare la luna, per poi sedermi per terra e continuare ad osservarla senza farmi beccare, perché avevo voglia di stare da sola.
Sempre di notte, una volta in tenda, ricordo di aver avuto una stranissima illusione visiva. Non era voluta dalla mia mente, ne' era una fantasia: vidi letteralmente, sul fondo della tenda in cui ero a cercare di dormire, solo io e questa ragazza, un cervo parlarmi. Era l'ombra di un cervo, ma apriva la bocca e diceva qualcosa. Io dissi alla ragazza cosa avevo visto e lei mi chiese di smetterla perché la stavo terrorizzando (che novità, me lo avranno detto da quando sono nata).
Un altro ricordo è legato ad una delle mie più lunghe passeggiate sui monti: per passare il tempo, parecchio lungo, mi misi a cantare parodiando una pubblicità che andava allora, quella di ChanteClair, mettendoci bestemmie, parolacce e nomi di alcuni di quei ragazzi del gruppo. Nessuno si lamentò, ma notarono che usavo quasi sempre i soliti nomi, ed era più perché mi divertiva fare la rima, e non perché ero interessata a qualcuno di loro.
Fu anche in questo periodo che mi trovai di fronte ad un vero scorpione: il primo che io avessi mai visto dal vivo, era sotto un grosso masso, vicino ad un campo da calcio.
Ricordo anche del mio tormento e agonia dalla noia non essendoci nemmeno un libro nelle nostre postazioni, e di un solo articolo interessante riguardo una versione dei Puffi a guerra mondiale che traumatizzava dei bambini.
Non ricordo nemmeno quando smisi: intendo il mese e giorno esatti, e quanti anni ebbi, ma qualcosa mi dice che fu perché qualcuno che conoscevo di lì, aveva smesso, e quindi pensai che ormai tante cose le avevo già imparate, e che non ero proprio adatta a quel tipo di vita. Ahimè però, non avrei più dormito di notte fuori, e visto montagne, per chissà quanto tempo dopo...
Di quel tempo mi son rimasti giornalini della CNGEI, ma anche se il mio gruppo veniva mostrato su tanti articoli con foto, io non apparii mai.

Nessun commento:

Posta un commento

Ironie della vita musicali traumatiche con Blahzay Roze: che fine hai fatto? In caso di storie di abusi sulle donne…

Non son riuscita a dormire, ma ormai il sonno mi è passato del tutto. Parlando finalmente con la mia amica fumettista dopo tantissimo temp...