27 aprile 2018

Segnale Infinito

Non eri libera di uscire con chi volevi un tempo
Perché lei aveva una dignità della famiglia chiusa
Niente donne in mezzo all'altro sesso e viceversa
Neanche tu che donna non sembravi (e viceversa)
Ti convincevano ad essere una signorina
Anche se da piccola dormivi con maschietti ed avevi
i corti capelli e coi dinosauri solo giocavi
Nemmeno ti educavano al sesso
ed alla tua biologia
Idee ignoranti ma felici fino al grande cambio di vita
Dimmi, non ti manca quel posto laggiù?
Mentivi, ma nel tuo cuore volevi tornare indietro.
Nel non soffrire, continuavi ad essere te stessa
ma ciò non era affatto facile
Ti volevano coi vestitini, posata e umile
umile fino ad essere un animale da soma
Ma non sopportavano però i tuoi silenzi volontari
forzandoti trasformandosi loro in bestie
Posto diverso, gente diversa
Gabbie, etichette...
Volevi nella tua mente che tutto finisse
Non voler però farli fuori
perché non volevi finire come quelli di quegli articoli
che tanto ti attiravano, letti di nascosto delle rare volte
in quel salotto a tarda età
o visti di notte alla televisione, in solitaria.
Se lo avessi fatto, per difenderti
avresti temuto per cambiare ancora posto
e perdere tutto quello che avevi costruito e trovato
un'altra volta ancora
Tutto un perdere, cambiare, mai avere dei fondali
Una radice tutta tua che ancora cerchi
Non sei niente allora
Muti, muti ma forse è solo secondo l'altra gente
In realtà sei sempre tu
cerchi solo di adeguarti, sbagliando anche
ancora gabbie, dolorose anche
Ed anche se ti senti libera, non hai niente
ancora a quella ricerca di e da una vita
Hai sogni ma temi anche quelli
sai che poi diverrai terra e lombrichi
Tutto ti terrorizza
Abisso, una fine senza inizio
Senza una partenza, sei allo stallo
Stallo fisso immobile
osservato da passanti
Alcuni ti rimarranno impressi
Altri si segneranno te
rimarrete entrambi nelle vostre memorie
per poi morire assieme, in tempi forse differenti
Non si è liberi da niente
Tutto è una grossa gabbia
Si può solo uscire da noi stessi
e tornare ai primi stadi
Ma è anche tutta una lunga strada
infinita a cerchio
Dove vai alla fine cambiano le persone, cambi tu
ma sempre lì non cambia nulla allo stesso tempo
Perché siamo incoerenti, non abbiamo forma
Siamo solo sensi figurati, che cambiano davanti agli occhi altrui
Abbiamo quindi bisogno di questi sguardi
fino a diventare parte di loro
Tutto ancora è un giro lungo, lungo lungo...
Fino alla fine infinita di un cerchio infinito che
finisce ogni volta per rialzarsi e continuare.

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