22 aprile 2018

Notturni Pensieri

Ieri ho ripensato a mio nonno ed a quel suo viaggio richiesto a Praga, invito suo stesso che avrebbe voluto tanto farlo con me assieme al mio compagno attuale. Invito che ho dovuto rifiutare per una semplicissima visita medica.
"Vabbeh sarà per un'altra volta"
Visita medica che non ha portato a molto, per aiutarmi nel mio handicap dell'udito, e che non so nemmeno se mi aiuta per altre cose. Ancora ci penso, ed è inutile che mi si dica che non potevo saperlo. Erano passati più di otto anni dall'ultima volta, ed ero una ragazzetta. Dovrei dire, allora questo ti spinge a fare le cose in fretta, tu che di solito così fai.
No, ci sto provando ma è inutile.
Tutti i suoi aiuti, il fatto che mi abbia aiutato a fare quella mostra (nemmeno riuscimmo a vederci lì a Firenze) anche se ho a cuore quel che ha fatto (perché in fondo allora credevano in me), non mi aiuta, e penso che tutto questo distruggermi fisicamente venga anche da questo. Ci penso, poi lo scrivo adesso, i miei occhi vogliono piangere, e non c'è nessuno qui fisicamente vicino ad aiutarmi.
Ecco, adesso piango, ed è buio, come sempre accadeva ed accade, son da sola, devo affrontare tutto da sola.
Non ho nemmeno la possibilità di disegnare anche se volevo far di più visto l'anno scorso che sembrava andare quasi sul meglio, ho mandato roba e partecipato ad alcuni concorsi, senza vincere anche se me lo aspettavo, ma nessuno ancora ha pensato magari di potermi aiutare in questo, o di chiedermi se avevo vinto o altro, nessuno.
Ho mandato più volte in bacheca il mio album, e nessuno se l'è cagato, come nessuno pensa di condividere i miei lavori, preferendo invece condividere roba dalla mia bacheca, che però con me non c'entra un cazzo.
Ho scritto cose, raccontato, ma poi vedo che quel che viene condiviso, son perlopiù scemenze anche più lunghe di quel che ho scritto io.
Io non capisco cosa mi tenete a fare.
Dopo un po' a vedere tutto questo disinteresse, mi viene rabbia, tristezza, senso di inutilità in questo mondo di merda, perché di merda è, mi basta leggere e vedere tutte le ultime cose che stanno accadendo, che già quelle mi fanno credere di avrei preferito non esser mai nata, anche includendo tutto quello che ho dovuto sopportare sin dalla nascita (genitori assenti, zii maneschi di cui uno abusante)...
Perché anche se poi non mi suicido sul serio, son come uno zombie, un morto vivente passivo, una persona apatica come spesso lo ero in passato.
Che cazzo devo fare allora, per non stare peggio?
Facile dire "Cerca di resistere come sempre fai" quando questa cosa la faccio da sempre.
Ma a tutto c'è un limite.
Specie quando vedi che a nessuno importa di te veramente.


Non ci sarà più "Un'altra volta"....

Ormai parlo più coi fantasmi, come allora facevo da bambina.
C'è più vita in loro che nelle persone vive.


Eh va bene, non mi importa più nulla se qualcuno troverà strano questo mio contrasto (che poi, contrasto di che?). Il mio cuore dentro, molto dentro, è romantico, e si riscalda quando vede cose molto tenere. Magari vivendo tutto come è nella mia testa, fatto di cose semplici, come bere delle calde bevande davanti ad un camino. Son sempre stata così, e per un periodo col mio ex di quando avevo 17 anni mi comportavo simile, anche se lui mi trovava strana in questo, o mi guardava storto. Ho sempre detestato la gente che si dava arie sull'avere chissà quanti partner, ed anche se rispetto chi magari preferisce avere la vita promiscua, ho capito che per me questo non fa, e che mi farebbe stare invece molto male essere divisa con qualcun altro. Certo, c'è sempre quel dilemma esistenziale che fa impazzire molti di noi, come quando vogliamo molto bene a più persone e non sempre la cosa è reciproca, ma questi si sa che son i dilemmi grandi della vita, cosa che si sa forse, o che forse si dimentica o si cerca di dimenticare, facendo poi soffrire altri. Agli altri son sempre sembrata una persona fredda, e forse perché mi comportavo o mi comporto come questi citati, per non soffrire appunto, poiché essendo me stessa venivo presa in giro.
Da una parte, ho sempre pensato che avrei voluto esistere in un'altra epoca, e non in questa.
Ma nelle mie fantasie, c'è più romanticismo che quello che sembra essere di moda adesso (non ci vuole molto a capire cosa intendo), o il sembrar solo dei corpi di sola voglia sessuale. Sono un tipo sognatore, anche se di carattere introverso e riflessivo, ma dentro di me ho di quei sogni e quelle storie, di cui alcune già scritte e mostrate. altre ancora nascoste, per evidente imbarazzo e vergogna.
Quando dicono che le frasi un po' sdolcinate, fantasiose, o cose come fiori e dediche siano stupide, una parte di me si sente morire, come in colpa. Certo, non piace nemmeno a me troppa esagerazione, ma che male c'è nel regalare un fiore?
Siamo arrivati che è sgradevole solo dire che gli occhi di qualcuno ci ricordino un fiume in una notte illuminata? O di un fiume in tempesta? O semplicemente, come puro è un vero spirito romantico, di tenerci a qualcuno tantissimo?
Sul serio, ragazzi miei?


Avrei voluto che quella neve, quel manto di neve come pioggia sul mio viso di mesi fa, fosse durato di più...
Mi sentivo davvero felice, a ridere sulla neve col cane che buttava giù il mio compagno, ed a tirare le palle, a seguire le orme di qualche cervo invisibile ed a nasconderci sotto il grosso albero per stare un po' all'asciutto.
Era così bello, dannazione.

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