30 maggio 2017

FUMETTI DIMENTICATI_1_HELTES_"L'Io vero" (PRIMA PARTE)

Lo so, è da tempo che ne parlo ma finalmente una storia a fumetti di quei vecchi miei personaggi furettosi (HELTES) son riuscita a trovarla, in mezzo ad uno scatolone pesante di altrettanti vecchissimi disegni (si parla di roba anche della mia infanzia, di prima del 2006). Ora, sto cercando comunque di raccogliere il più possibile il materiale su questa mia serie creata da ragazzina, perché è una delle poche che non ho mai dimenticato, che mai mi stancherei di disegnare, nonostante siano passati tanti anni dalla "chiusura" di essa per poi passare ad altro; come penso accada a qualsiasi artista, ci si evolve e non si disegnano le stesse cose per tutta la vita, ma ci si può ritornare, quello sì.
Quindi, come già feci l'anno scorso o quello ancora indietro, per quei personaggi principali della mia serie di ANGUS (creata molto dopo HELTES), adesso tocca a questi. Non parlerò della serie perché 1) E' una saga molto lunga, più di tutte le altre che ho creato fino ad ora e, 2) Non posseggo tutto il materiale cartaceo, perciò spiegare tutto adesso mi sembrerebbe fare un lavoro alla rinfusa, a casaccio. Quindi godetevi questa storia (senza un continuo ne' un finale) così com'è, di cui su Facebook pubblicai con la macchina fotografica una delle tavole iniziali.

TITOLO: L'Io vero
ANNO: 9 dicembre 2009 - (senza fine)
SAGA: HELTES

Copertina. Al tempo disegnavo solo con penne biro (fortunatamente adesso ormai da qualche anno non le uso più). La copertina mostra solo questo mio personaggio (di nome Silimone, un furetto adolescente biondo dagli enormi occhi rossastri, timido e grassottello) con un libro, da cui escono con violenza (sembra una specie di fuoco/albero) dei singolari roditori (o furetti) dalle facce un po' grottesche, dentro degli specchi/quadri circolari: in realtà degli alter-ego spiriti del personaggio citato prima. Il primo, con gli occhi di grandezza diversa, ha sotto la scritta "EVIL", il secondo, dalla faccia larga "UGLY", il terzo, occhi enormi, "CRAZY", e l'ultimo, che sembra più un topo, "MISERABLE".
Questo perché, secondo l'ovvia ispirazione del Canto di Natale di Dickens, questi grotteschi personaggi degli specchi son presenze che presto andranno a fare visita a questo Silimone. C'è solo una differenza, che questi non rappresentano il tempo, ma il carattere nascosto del ragazzo, che "cattivo" non è, ma insicuro. Purtroppo la storia si ferma proprio quando incontrerà il primo "alter-ego", e cosa accadrà dopo lo dimenticai. Questa storia quindi non avrà mai un continuo.

1) Stavo sempre più imparando a disegnare stile manga (sfortunatamente). Il fumetto ovviamente è intriso di didascalie riflessive basate sulla storia stessa, mentre i protagonisti sono all'inizio di una giornata pre-Natale. Il furetto dal pelo nero, Lillo (tra loro è l'unico italiano), esce dal bagno con lo spazzolino ancora in bocca, come scherzo ennesimo (è un tipo che può sembrare stupido) alla sua fidanzata, che nel fumetto risponde solo "Lillo! Sei sempre il solito!" senza mostrarsi. Si mostra invece l'amica di quest'ultima (anche del protagonista), una furetta molto carina e solare, che dalla sua stanza possiamo vedere poster dei Led Zeppelin e Bee Gees. Le didascalie, come già detto prima, si riferiscono alla vicenda, ma in modo più introverso, riflessivo: per esempio nella quarta vignetta, la didascalia spiega l'imbarazzo di Silimone per la sua corporatura "molto in carne". Nello sfondo si può notare anche uno di quei trenini a forma di lettere, che descrive il nome di uno dei personaggi, Lillo.


2) Qui soliti discorsi che "salvano" la poca autostima del personaggio, alla "Vabbeh loro scherzano ma ti vogliono bene". Qui Silimone chiude la porta lasciata distrattamente aperta (non che ce ne fosse motivo in realtà, in quella casa vivevano solo loro e basta) dell'amica, tale Chokoat, la furetta già descritta prima, di origini russe e dagli occhi blu e luminosi. Al tavolo si vede anche da dietro la piccola Alexia, e Furys, che ha cucinato e porta il suo cibo in tavola personalmente. Per chi se lo domandasse, sì, solo quei quattro adolescenti gestiscono una bambina piccola (ed un fratellino suo, ancora non apparso nelle tavole precedenti). Silimone ovviamente guarda con evidente rossore in viso Chokoat, perché ne è segretamente innamorato (ah ah ah, qui ovviamente qualcosa è personale).
La casa è a due piani, e le stanze dei protagonisti sono tutte divise. Non so se è la stessa cosa per Alexia ed il suo fratellino.

3) Questa era la tavola che scattai con il tablet qualche settimana fa, perché presentava gran parte dei personaggi principali, e perché, beh, faceva ridere. Da qui capisco che la piccola Alexia non ha certo più 4 anni, ma età da elementari, ed è sempre la solita bambina con zero peli sulla lingua. Furys invece sempre a riprenderla (mi ricordo che il rapporto tra loro due sembrava quello tra una madre e figlia, quasi). Il piccolo furetto poco visibile di profilo accanto a lei è ovviamente il fratello maggiore, Hanny, che si stupisce del fatto che lei non veda l'ora che siano già le vacanze natalizie. Una precisazione: i personaggi non sono affatto credenti. Festeggiano solo per estetica, per divertimeno. Ma non credono affatto in Dio o roba simile. Lillo fa apparire dal nulla un cappello da cuoco sul suo capo, come gag un po' stupidina come lui stesso. Bloodyeyes, citata dalla piccola Alexia, è una giovane nativa/amerinda "resuscitata", zia (non ricordo se acquisita) dell'amica Kira (non presenti in questa storia). Il "signorino" Mike invece è uno del gruppo dei più piccoli, un furetto bambino vivace e mascherato (da lì il nome appunto) sempre dal personaggio della saga di Halloween, Michael Myers, che ha una cotta (molto evidente fino al fastidio) per Alexia (non ricambiata). Quest'ultima ama comunque picchiare duro, pure questo Mike, facendolo spesso volare per aria (ahaha).


4) Con le espressioni già ci sapevo fare, mi fa scompisciare ancora quello sguardo di Furys mentre ironizza sulla piccola Alexia. Il furetto che le prende la mano è sempre il fratello maggiore, Hanny, che appare anche nell'ultima vignetta accanto alla sua fidanzata, Kira. Sempre nella stessa scena ci sono anche Mina che gioca con il bebè Chuby (perdonate i disegni per favore), mentre nella terza una disperata e riluttante Alexia cerca di non farsi toccare da Mike, sempre quel furetto citato nella tavola precedente, che inutilmente prova a fare il gentleman. Kira pensa di fare buone azioni perché è sempre stata una mattacchiona, mentre per Mina è tutto riferito al suo lavoro da "giovane tata" al bebè a cui esulta la buona azione con la palla in mano. Perché non è tutto oro ciò che luccica...


5) E qui si arriva ad una svolta, dopo tante scene fin troppo "tranquille". Non so voi ma io in casa mia da bambina avevo quegli affari maledetti per attaccare i fili (per evitare che questi si attorcigliassero facendo inciampare) col chiodo nel muro, solo che qualche volta si staccavano: non ricordo se mai mi ci sia fatta davvero male, ma la mia fantasia malata mi faceva immaginare un incidente del genere. Non ho idea del perché quel punto esclamativo abbia delle orecchie, ma fosse l'unica cosa assurda della tavola, non mi biasimerei se mi fermassi a sapere il perchè della prima stranezza grafica. Ed ecco una furys intenta a tagliare dei pezzi di legno tutta rilassata, ed un Silimone pronto per spaccarsi l'osso del collo, con tutta la massa corporea pesante volare all'improvviso in aria, da un sapone lasciato lì da chissà chi in quella casa caotica ma all'apparenza tranquilla.


6) Un ospedale, e tre dei personaggi aspettano il ferito Silimone come un gruppo ben compatto. Nonostante questo questo Lillo appare impaziente e critica Silimone anche per la sua goffaggine. Ricordo adesso che anche Furys era molto amica di questo Silimone, un po' perchè nel quartetto erano gli unici due con un po' di cervello (Lillo era un tipo scherzoso fino alla stupidità, Chokoat allegra fino all'ingenuità), quindi si raccontavano spesso segreti.



7) Ebbene, eccovi dei litigi nel mio stile. O almeno, come sono sempre stati nelle mie storie. Mi capitò davvero di dire qualcosa di simile a Furys, ma erano cose meno "importanti" e non era con qualche ragazzo, ma anche in ambiti familiari, quindi nelle storie con loro scene del genere le troverete spesso. Comunque sia per quel che ricordo questa Furys e questo Lillo non si lasceranno mai. Evviva la felicità. L'amore non è bello se non litigarello.                                                    


8) La didascalia ora parla per mente del protagonista infortunato. Vediamo questa bella dottoressa di giovane età, mentre porta via un vassoio ed un bicchiere (perdonatemi ancora una volta quei disegni). Lo so che è esagerato un mese, ma capitemi, volevo dare un tempo lungo ma non sapevo come misurarlo. E non so nemmeno perché è vestita così carina e da crocerossina, ma le infermiere me le immaginavo così, ai tempi. Del resto la stessa storia è un po' surreale, no?


9) Ah, leggendo capisco che dopotutto anche le didascalie iniziali erano tutte il pensiero di Silimone. Sì, dopotutto è lui stesso che narra, il narratore che osserva tutto quello che lo circonda. Beh, posso dire che è anche un po' autobiografica questa storia, perché è una storia che non ho mai pubblicato e forse mai mostrato, perché è molto personale. Siamo nel mio blog, e sì, io sono sempre stata una persona filofobica, con questa tendenza a voler rimanere sola perché tanto sapevo o mi aspettavo di esserlo dopo, evitando così qualsiasi contatto. Ognuno ha i suoi difetti. Qui spiegavo del fatto che Silimone avesse paura di affezionarsi troppo a quella seconda infermiera sconosciuta.


10) Ci si avvicina alla fine, Silimone già così incontra questo primo alter-ego (e purtroppo non gli altri, la storia non è mai stata continuata, non saprei spiegarvi il perchè), quello che aveva il titolo di "Miserabile". La didascalia non solo spiega delle reazioni di fronte alla visione di una certa scena toccante di Furys e Silimone, ma anche quel senso di "blocco" che appunto prova il giovane furetto, fisico, e mentale lei. Silimone vorrebbe alzarsi per consolare, così come Furys non vorrebbe vedere la porta, ma sono entrambi bloccati dalla paura di stare peggio, o di peggiorare la situazione. L'angoscia mista alla solitudine si riferisce sempre a quel timore di contatto.



11) Una sola luce mostra la scena surreale ora presente, in cui questo topo dall'aspetto inquietante comincia la sua parte, facendo mistero di chi sia e da dove venga. Silimone cerca di scherzare ma finirà letteralmente per volare in aria, in una dimensione inesistente dove lo sfondo sarà nullo. La battuta finale del misterioso roditore mi lascia alquanto in imbarazzo ma vabbeh...


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