Non vedevo l'ora di andarmene, di nuovo da quella stanza bianca e grande e semivuota, quell'uomo che sembrava stufato, la donna che prima mi teneva la mano, il dolore lancinante alla mente e tremori.
Il mio compagno che dice che non sono forte. Allora i dolori sono roba da "bambini"? Io ho provato quasi terrore, quel tubo davanti ai miei occhi e sapere di qualcosa che ti aspira dall'interno, nessuno lo capisce!
Nessuno capisce che sono un tipo emotivo!
Sto ancora piangendo, non ce la faccio più a nascondermi, sono un sporco essere umano, il mio cuore batte come dovrebbe essere.
Perché nessuno mi consola e mi capisce, e devo continuare a nascondermi, a fare l'essere senza emozioni!
Ora sto abbastanza bene. Ma ho tanta paura. Ho dovuto spostare al 29 la visita, ma ho tanta tanta ansia. Mi deridono già per questo sicuramente. Ma io i nervi interni li sento, sputatemi pure addosso se temo la carne aspirata o raschiata, ma io continuo ad urlare CHE SONO UN ESSERE UMANO, fottetevi tutti voi che ridete di me perché ho emozioni "bambinesche" o che reputate voi tali! Almeno io resisto comunque sia, il pianto e dolore mi fanno VIVERE!
Voi e il vostro veleno del vostro marciume umano
Criticate e deridete me perché salto al dolore
Salti da risposte ad un fisico reale e vivo
Malato da decenni per la vostra incuranza
Quanto vi odio tutti
Voi sputate e vi incazzate con me in silenzio
Io lo stesso lo capisco
Perché sarò pure anormale
Ma ho più senso di voi
Vi intendo in ogni cosa
Che esseri stupidi che siete
Pena ad entrambi
E poi tutto finisce
Cos'era quel momento di puro grido
Unico grido possibile
Grido perché pieno di rabbia
Non si fa che avere troppe emozioni al giorno
E si tira avanti, avanti, avanti
La notte, il giorno
Odio il giorno ed amo la notte
I mesi passano
I pensieri vanno di non pari passi
Si può impazzire?
No gli altri son muti alle tue richieste
Ti tieni tutto dentro per non fare pessima figura
Vuoi solo stare meglio ma loro ti evitano e ti evitano ciò
Che rottura di qualsiasi cosa a portata di mano
Bugie
Bugie dette perché
Nessuno capiva la mia verità
Si scrivo del mio passato
Tutti dobbiamo ricordarne
Che senso avrebbe sennò la vita stessa
Lavoro, lavoro e poi la morte
I nostri figli ed oltre non li vedremo mai più
Riempiamoci quindi la nostra
Finchè soffriamo di questa certezza
E' brutto periodo
Niente di nuovo per nessuno
Merdoso periodo
Di sfinimenti e rabbie
Qualcuno uccida me o uccido io
A mio figlio
Farò vivere nel completo vivere
Migliore del mio
Casette di legno, campagna
Orgoglio per me
Tutto un sogno per lui quando sarà grande
Tutto un sogno per me adesso
Ho sognato stanotte
che salvavo ancora una volta
intere persone sconosciute
ma il merito poi non andava a me
perché non era riproducibile su qualche mezzo
"Mi hai salvato grazie"
No sei tu che hai salvato me
Solo tu che di cui non saprò mai più il nome
che chi conosco
Oggi ho visto un bambino piccolo
Era in braccio a sua mamma
Ed aspettava
Solo la viva voce di un mezzo tecnologico
Allegrava il pargolo biondo
Non ascoltate mai
La voce del diverso
Di chi reputate
Diverso
Diverso da chi?
Tutte carine
Tutte graziose
Al passo coi tempi
Il mio essere faticava invece
Voleva farsi accettare come era
Ha fatto cazzate come loro
Si è mascherato come loro
Ma non si è sentito mai come loro
"Ma perché poi sei uscito con lei poi?"
"Lei è più tenera"
"Così mi stai dicendo che sono una persona fredda?"
"No che tu sei troppo particolare"
Storie di una vita risentite mille volte.
Ormai si dovrebbe esserne consapevoli.
"A scuola ero vittima di molti scherzi brutti come la peggiore umiliazione"
"Cose normali, da ragazzini si fanno tutti"
"Quindi reputate normale sei ragazzine che ogni cinque minuti dicono che non reputano la nuova 'new entry' una buona persona?"
"Non intendo così molto, quando è successo questo?"
"Molto molto tempo fa, cercavo di farmi integrare a fatica nella mia emotività."
"Okay ma che dicevano queste?"
"Dicevano se non ricordo male, che facevo schifo."